lunedì 18 agosto 2008

Prossimamente al cinema

Ecco un elenco dei venti film più attesi della prossima stagione, tra quelli che usciranno da settembre a gennaio… come sempre personale, come sempre opinabile, come sempre pronto a scontrarsi con la visione dei film (e relative delusioni, conferme, rivelazioni).

Australia, di Buzz Luhrmann (Gennaio)
Wall-E, di Andrew Stanton (Ottobre)
007 – Quantum of solace, di Marc Forster (Novembre)
Miracolo a Sant’Anna, di Spike Lee (Ottobre)
The mist, di Frank Darabont (Ottobre)
Vicky Cristina Barcelona, di Woody Allen (Ottobre)
X-Files – Voglio crederci, di Chris Carter (Settembre)
Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek (Ottobre)
Body of lies, di Ridley Scott (Ottobre)
Burn after reading, di Joel e Ethan Coen (Settembre)
Lezione 21, di Alessandro Baricco (Ottobre)
Tropic Thunder, di Ben Stiller (Ottobre)
Ultimatum alla Terra, di Scott Derrickson (Dicembre)
Come Dio comanda, di Gabriele Salvatores (Dicembre)
The Spirit, di Frank Miller (Dicembre)
La classe – Entre le murs, di Laurent Cantet (Ottobre)
Harry Potter e il principe mezzosangue , di David Yates (Novembre)
The burning plain, di Guillermo Arriaga (Ottobre)
Hancock, di Peter Berg (Settembre)
The hurt locker, di Kathryn Bigelow (Settembre)

giovedì 7 agosto 2008

La prova dell'uomo che affoga

Nell’ultimo film del grande Sidney Pollack (1934-2008), “The Interpreter”, Nicole Kidman interpreta la parte di una donna nata in una pese immaginario dell’Africa (il Matobo). In un confronto toccante con Sean Penn, a proposito del dolore causato dalla perdita di una persona cara, e della naturale pulsione di vendetta che anima i familiari delle vittime, la donna si rivolge all’uomo con queste parole:

Chiunque perda una persona desidera vendetta su qualcuno, su Dio se non riesce a trovare nessun altro. Ma in Africa, in Matobo, i Ku credono che l’unico modo di estinguere il dolore è salvare una vita. Se qualcuno viene ucciso, un anno di lutto finisce con un rituale chiamato “La prova dell’uomo che affoga”. Per tutta la notte c’è una festa accanto a un fiume, e all’alba l’assassino viene messo su una barca, portato al largo e gettato fuori. E’ legato, così non può nuotare. La famiglia del morto deve fare una scelta: può lasciarlo affogare o raggiungerlo a nuoto e salvarlo. I Ku credono che se la famiglia lascia che l’uomo affoghi, avrà giustizia ma passerà il resto della vita nel lutto. Ma se salva l’uomo, se ammette che la vita non è sempre giusta, proprio quel gesto porterà via il dolore. La vendetta è una pigra forma di sofferenza.

Silvia Broome/Nicole Kidman, The Interpreter

venerdì 1 agosto 2008

L'ora di Shangai







Che ore sono?
A Shangai sono le 9.
Ma non siamo a Shangai.
Io ci ho giocato una volta.
A cosa?
A shangai.
Sì, ma a cosa?
A shangai.
Ho capito: hai giocato a Shangai. Ma a cosa?
No, non ho giocato a cosa. Ho giocato a shangai.
Ah, ora è tutto chiaro.
Cosa?
Uhm… ehhh… boh, non mi ricordo.
Che cosa non ti ricordi?
Uhm… ehhh… boh! Non mi ricordo cosa non mi ricordo.
Anch’io una volta.
Cosa?
Cosa, cosa?
Cosa, anche tu una volta?
Una volta mi sono dimenticato di ricordare un ricordo che non dovevo dimenticare per poterlo ricordare.
E com’è finita?
Quattro a zero.
Come!?
Quella partita che non mi ricordavo… sì, è finita quattro a zero.
Per chi?
Per lo Shangai.
Contro chi giocava?
Non mi ricordo… la partita finì alle cinque e mezza.
Grazie.
Di che?
Ora so che ore sono.
Non c’è di che.
Di che non c’è?
Di che.
Ah… ecco… ciao.
Ciao.