giovedì 7 agosto 2008

La prova dell'uomo che affoga

Nell’ultimo film del grande Sidney Pollack (1934-2008), “The Interpreter”, Nicole Kidman interpreta la parte di una donna nata in una pese immaginario dell’Africa (il Matobo). In un confronto toccante con Sean Penn, a proposito del dolore causato dalla perdita di una persona cara, e della naturale pulsione di vendetta che anima i familiari delle vittime, la donna si rivolge all’uomo con queste parole:

Chiunque perda una persona desidera vendetta su qualcuno, su Dio se non riesce a trovare nessun altro. Ma in Africa, in Matobo, i Ku credono che l’unico modo di estinguere il dolore è salvare una vita. Se qualcuno viene ucciso, un anno di lutto finisce con un rituale chiamato “La prova dell’uomo che affoga”. Per tutta la notte c’è una festa accanto a un fiume, e all’alba l’assassino viene messo su una barca, portato al largo e gettato fuori. E’ legato, così non può nuotare. La famiglia del morto deve fare una scelta: può lasciarlo affogare o raggiungerlo a nuoto e salvarlo. I Ku credono che se la famiglia lascia che l’uomo affoghi, avrà giustizia ma passerà il resto della vita nel lutto. Ma se salva l’uomo, se ammette che la vita non è sempre giusta, proprio quel gesto porterà via il dolore. La vendetta è una pigra forma di sofferenza.

Silvia Broome/Nicole Kidman, The Interpreter

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