venerdì 30 maggio 2008

Due gocce

Il mare luccicava di splendore.
Una goccia disse a un’altra goccia: “Ho sentito parlare di un immenso essere che chiamano Mare. Dicono che sia sterminato, azzurro, bellissimo.”
“Sono solo storie,” rispose l’altra goccia, “una cosa così grande la dovremmo poter vedere. Nulla di ciò che è immenso su questa terra può sfuggire alla vista.”
“Ma forse si trova lontano da qui,” riprese la prima goccia, “ed è troppo distante perché noi lo possiamo vedere.”
Ma l’altra goccia negò ancora: “Ti dico che è un inganno. Il Mare non esiste. Esiste solo ciò che puoi vedere.”
E le due gocce si separarono.
Non potevano vedere ciò di cui facevano parte.

da Sentieri di luce


martedì 27 maggio 2008

Indiana Jones e il salto della fede

In “Indiana Jones e l’ultima crociata” (1989) di Steven Spielberg, Harrison Ford è alla ricerca del Santo Graal, il calice da cui il Cristo bevve durante l’ultima cena.
In una delle scene finali del film, Indy deve recuperare il calice (che si pensa abbia proprietà guaritive) in tempo per salvare il padre (Sean Connery) ferito a morte dai nazisti.
Dopo aver superato varie prove, si ritrova di fronte a uno strapiombo che lo separa dal luogo dove è custodito il Graal. Tra lui e la salvezza del padre ci sono una trentina di metri di vuoto. Come riuscire a passare dall’altra parte? La leggenda indica che quello è il sentiero di Dio. “Solo saltando con un balzo egli dimostrerà il suo valore.” Indiana Jones è scettico: davanti a sé non vede alcun sentiero. C’è solo il vuoto: saltare e rimanere vivi è impossibile.
Poi però ha come un’illuminazione: “E’ un balzo della fede,” sussurra. Il padre, in fin di vita, sapendo che il figlio si trova di fronte allo strapiombo, ripete tra sé: (come se le sue parole potessero raggiungerlo) “Devi credere, figlio mio. Devi credere.” E’ allora che Indiana Jones capisce: La fede non è altro che un salto nel vuoto. Il credente salta sapendo che Dio non lo lascerà cadere, ma lo abbraccerà. Egli non vede Dio, vede solo il vuoto, eppure decide di saltare, di affidarsi, di credere.

Così, Indy chiude gli occhi, si mette una mano sul cuore, e porta la gamba in avanti. Ed è quando mette il piede nel vuoto che appare dal nulla un sentiero invisibile, che lo sostiene. Ed egli può avanzare, camminare su questo sentiero che gli occhi non sono in grado di vedere ma che il cuore è stato in grado di percepire. Arrivato dall’altra parte, recupererà il Graal salvando il padre.
Di fronte ai dubbi che l’esistenza ci pone innanzi ogni giorno, di fronte al vuoto apparente che ci spaventa e ci separa dalla conoscenza di noi stessi e dal raggiungimento della felicità, abbiamo una scelta da compiere. Possiamo rimanere fermi a contemplare il vuoto, paralizzati dalla paura. Oppure decidere di saltare, pur non vedendo nulla davanti a noi. Perché sappiamo che Dio è lì, invisibile ma presente, e non ci farà mai cadere nell’abisso.



sabato 24 maggio 2008

Skizopolis - III

Il ministro per le attività culturali di Plutone e il sottosegretario allo Sport intergalattico di Nettuno si sono incontrati l’altro ieri per discutere di una preoccupante situazione che, manco a dirlo, sta agitando il mondo di Skizopolis. L’ambasciatore saturniano ha riferito che un grande paese terrestre (la cosiddetta Cina), guidato da skizzatumani più fuori di testa del solito, sta organizzando per agosto di quest’anno i Giochi Olimpici. Il problema è che le autorità cinesi, in barba alle più elementari regole universali di uguaglianza e libertà, ratificate nel lontano IV sec. D.C. dal C.O.P.V.L. (Comitato Olimpico dei Pianeti della Via Lattea) hanno deciso una serie di provvedimenti pazzeschi… eccoli nell’elenco pervenutoci da Skizopolis:


Qualche mese fa il ministro per la sicurezza ha inviato una direttiva segreta che elenca 43 categorie di persone indesiderate ai prossimi Giochi Olimpici. Fra questi:

* Gli individui chiave in campo ideologico
* Le forze esterne ostili
* I personaggi controrivoluzionari
* Il Dalai Lama e tutti i suoi affiliati
* I membri di entità religiose non autorizzate dallo stato (come i cattolici)
* Gli individui che istigano lo scontento verso il Partito Comunista cinese attraverso internet
* Certi tipi di handicappati
* I familiari di persone decedute uccise in rivolte

Nota personale: Temo di rientrare nella categoria 6.

Contestualmente è stato inviato un opuscolo alle varie nazioni contenente un elenco di divieti e regole da rispettare. Ecco ad esempio la restrizione a cui saranno sottoposti gli accreditati (atleti, giornalisti e membri delle delegazioni) che giungeranno a Pechino:

Sono vietati:

* Esplosivi
* Oggetti appuntiti
* Materiale infiammabile e/o radioattivo
* Opuscoli e materiali che possano essere usati per qualsiasi attività religiosa o politica e per dimostrazioni.

Nota personale: Interessante… le Fonti francescane sono considerate al pari degli esplosivi!

P.S.: E gli atleti (tipo i brasiliani) che si fanno il segno della croce prima e alla fine di ogni gara?
E il cappellano che dovrebbe seguire la delegazione italiana?
E i cristiani che vogliono portarsi la Bibbia?
E i musulmani che vogliono leggere il Corano?

Inoltre: Non è consentito importare in Cina bandiere di paesi che non prendono parte ai Giochi (!!!)

E ancora…

Giovedì 11 ottobre 2007 due calciatori della nazionale cinese sono stati sospesi per aver posto una domanda scomoda ad un ufficiale dell’esercito in visita alla squadra in ritiro.

Mercoledì 13 febbraio 2008 il regista Steven Spielberg, contattato per fare il consulente artistico della cerimonia d’inaugurazione, declina l’invito: “Non voglio perdere il mio tempo, preferisco utilizzarlo per cercare di fermare il genocidio in Darfur.” La Cina, uno dei grandi partner economici del Sudan, si è più volte opposta all’invio di forze di pace Onu nel paese africano, martoriato dalla guerra (200 mila morti solo fino a febbraio e due milioni e mezzo di persone senza casa), continuando ad appoggiare il governo sudanese responsabile del conflitto.
L’avvocato sudanese Salih Osman, vincitore del premio dell’Unione europea per i diritti umani, ha commentato il comportamento della Cina così: “E’ semplice, bisogna scegliere tra i soldi, il petrolio e la vita della gente.”

Nel febbraio 2008 l’organizzazione francese “Reporter senza frontiere” accusa: “Almeno 180 giornalisti stranieri sono stati arrestati, aggrediti fisicamente o minacciati dalle autorità cinesi.”

Nel marzo 2008 un’associazione animalista cinese fa pervenire al Times la notizia che le autorità di Pechino, per dare l’impressione di strade più ordinate in vista delle Olimpiadi, stanno procedendo alla “rimozione” di cani e gatti randagi.
“I gatti randagi (oltre 200.000) vengono presi e stivati in gabbie grandi come un forno a microonde. Al novanta per cento si tratta di bestie malate, in particolare i maschi che spesso soffrono di infezioni per effetto della rudimentale castrazione alla quale sono stati sottoposti. E la situazione è molto peggiore per i cani. Le autorità cinesi hanno ordinato la totale «rimozione» degli animali randagi da Pechino entro la fine di giugno: Vogliono che gli atleti olimpici non ne vedano nemmeno uno. E questo perchè i cinesi ci tengono molto a fare bella figura.”

Nel maggio 2008, dopo la rivolta del Tibet, il governo cinese fa largo uso della censura preventiva eliminando una serie di eventi culturali all’apparenza innocui. I censori cinesi cancellano “Le avventure di Pinocchio”, spettacolo per l'infanzia ideato dall'Associazione Dall'Orto di Firenze, che sarebbe dovuto andare in scena alla Beijing Concert Hall in occasione della locale Festa del bambino. Motivo? Ragioni di sicurezza! Annullata anche l’esibizione degli Sbandieratori di Cori. Rischia di saltare anche un’esposizione di foto su tutte le Olimpiadi precedenti. Vengono revocate una dietro l'altra importanti manifestazioni culturali francesi, inglesi, americane. E perfino cinesi: un popolare concerto di pop music all'aperto è stato vietato senza preavviso. Spettacoli, fiere, convegni internazionali sono sospetti: potrebbero servire da paravento per infiltrare nel cuore di Pechino agenti provocatori del Dalai Lama! E' la stessa ragione per cui i consolati cinesi hanno ricevuto da settimane l'ordine di centellinare i visti, anche per viaggi d'affari, moltiplicando le complicazioni burocratiche.


* Comunicato sindacale: Il vostro inviato, sempre in prima linea da Skizopolis, dopo averci spedito questo articolo è stato arrestato dalle autorità cinesi. E’ attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza di Pechino con l’accusa di “Istigazione alla verità”.


venerdì 23 maggio 2008

Pubblicità conforto di Creativa

Hai problemi di acidità?
Ti si è rotto lo scarico del lavandino?
Ti è finito il sapone mentre stavi facendo la doccia?
Non arrivi a fine mese perché non hai i soldi?
Non arrivi alla tua auto perché hai la lombalgia?
Non arrivi a capire perché i gatti neri dovrebbero portare sfortuna?
Hai problemi di calvizie?
Hai smarrito le chiavi di casa e sei rimasto fuori dal portone?
Hai votato a sinistra e ha vinto la destra?
Hai problemi di stitichezza?
Il tuo capo è un essetierreoennezetao?

Non ti preoccupare: abbiamo la soluzione che fa per te. Chiama il numero verde di SOLUZIONI CREATIVA. Basta comporre il numero di 8 cifre. Le 8 cifre le devi indovinare tu. Al fortunato vincitore un colloquio gratuito con i nostri esperti!


Copyright © SOLUZIONI CREATIVA SRL

giovedì 22 maggio 2008

Ingenuità

Offrirò la mia ingenuità alle tue mani. Fanne quello che vuoi. Usala per deridermi. Usala per ferirmi. Usala per nascondere ai tuoi occhi ciò che sei. Deridi degli altri ciò che odi di te. Preferisci criticare chi ti assomiglia, perché nei suoi difetti vedi i tuoi, come in uno specchio. Ed essi non ti piacciono, perché mostrano ai tuoi occhi la fragilità di cui sei fatto.
Offrirò la mia ingenuità alle tue orecchie. La chiamerò purezza, e tu dirai che è infantilismo. La chiamerò spontaneità, e tu dirai che è debolezza. La chiamerò libertà, e tu dirai che è schiavitù. Mi chiamerai sciocco e mi inviterai a crescere. Ti colmerai la bocca di parole rivestite di forza e sicurezza. Ma starai solo affondando ciò che vuoi salvare.
Offrirò la mia ingenuità al tuo cuore. Fanne quello che vuoi. Io sono io. Io sono fatto così. Amami, o non amarmi. Comprendimi, o rifiutami. Qualsiasi cosa tu faccia non cambierai il mio posto nell’universo. Né il tuo. E’ da sempre così e così sarà sempre.


mercoledì 21 maggio 2008

News dal mondo di Truman (4)

NEWS.
Un noto esponente della Lega Nord ha ammesso che Roma è la capitale d’Italia. Inoltre, fonti attendibili confermano che, nel corso di un’intervista rilasciata a un’emittente spagnola, abbia confessato di tenere in casa una bandiera tricolore in luogo del simbolo della Padania. Secondo indiscrezioni, altri membri del partito rilasceranno pubbliche confessioni di tal genere nei prossimi giorni.


NEWS.
La Camorra “libera” Roberto Saviano dalla schiavitù della scorta. Allo scrittore napoletano, che vive sotto la protezione dello stato dopo le minacce di morte ricevute dai clan camorristici in seguito al successo del suo romanzo Gomorra, è pervenuta una lettera, firmata da tutti i boss campani. Nella lettera, la camorra si scusa per il comportamento indegno e invita Saviano a tornare a vivere da uomo libero, ritirando qualsiasi minaccia e promettendo allo scrittore di lasciarlo in pace. La lettera è arrivata a destinazione due settimane fa, ma soltanto adesso è pervenuta la notizia. La scorta ha già lasciato lo scrittore, augurandogli di vivere una vita serena e normale per i prossimi 50-60 anni.


martedì 20 maggio 2008

Fratelli di cinema

E’ stata, questa, una stagione cinematografica all’insegna della fratellanza. Negli ultimi mesi, infatti, si sono succeduti una serie di film che hanno visto al centro dell’intreccio il rapporto tra fratelli.

Nel potente e lucido Onora il padre e la madre di Sidney Lumet, Ethan Hawke e Philip Saymour Hoffman decidono di svaligiare la gioielleria della madre per risolvere i propri problemi economici. Il primo, timido e imbranato, è titubante. Il secondo, cinico e amorale, è la mente del piano. Niente andrà come previsto, e la progressione degli eventi porterà a un finale da tragedia greca.

Nel meraviglioso e catartico I padroni della notte di James Gray, Mark Wahlberg e Joaquin Phoenix entrano in conflitto a causa dei rispettivi ruoli. Il primo è un poliziotto. Il secondo il gestore di un locale malfamato. Tutto cambierà quando la vita del padre (capo della polizia) verrà messa in pericolo.

Nello spietato e nichilista Sogni e delitti di Woody Allen, Ewan McGregor e Colin Farrell sono due fratelli con problemi economici che accettano, dopo mille ripensamenti, di uccidere un uomo per conto dello zio ricco, che li ricompenserà adeguatamente a lavoro concluso. Ma dopo l’omicidio il senso di colpa divorerà uno dei due, trascinando entrambi oltre il punto di non ritorno.

Nel surreale e stravagante Il treno per il Darjeeling i tre fratelli Owen Wilson, Adrien Brody e Jason Schwartzman, i cui rapporti si sono deteriorati dopo la morte del padre, attraversano l’India su un vecchio treno locale nel tentativo di ricostruire il loro rapporto, ritrovare se stessi e andare a trovare la madre, reclusasi in un convento di suore.

Nel fulminante e ipercinetico Speed Racer dei fratelli Wachowski, Emile Hirsch è un pilota di auto da corsa che segue le orme del fratello maggiore, morto in un pauroso incidente durante una pericolosa gara automobilistica. Dal fratello erediterà non solo il talento per le corse, ma soprattutto il senso dell’onore in un mondo corrotto in cui truccare le gare è la norma.


Si ricordano, inoltre, i fratelli di Funeral Party, le sorelle di Espiazione, i fratelli James ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, il fratello impostore del Petroliere, i fratelli Paladini di Caos calmo, i fratelli di Non pensarci, i fratelli de Il cacciatore di aquiloni, le sorelle Bolena di L’altra donna del re, il fratello acquisito del Gengis Khan di Mongol

domenica 18 maggio 2008

Giorni di luce

Ieri ho assistito a un miracolo. Un uomo e una donna si sono ritrovati in una chiesa di Greccio. Lì vicino, molti anni prima, un certo frate di nome Francesco aveva ideato il presepe, per celebrare la famiglia composta da tali Maria, Giuseppe e Gesù.
L’uomo e la donna non erano soli. Davanti a loro, un certo Dio che avrebbe dovuto unirli in matrimonio. Dietro e attorno a loro, amici e parenti che erano felici di essere lì.
I due si sono scambiati reciprocamente la promessa di creare una nuova famiglia, di amarsi e onorarsi per tutti i giorni della loro vita. Sorridevano e si guardavano. Si guardavano e sorridevano. I loro occhi emanavano luce. Trasmettevano intensità. Risplendevano d’amore.
Poi lui ha cantato a lei: “Come regina t’incoronerò… ti parlerò col cuore sulle labbra… acqua di fonte io sarò per te.” E lei ha cantato a lui: “Danze di gioia danzerò per te… ti seguirò dovunque tu sarai… terra accogliente io sarò per te.” E poi insieme hanno cantato: “Le nostre mani unite costruiranno giorni di luce, mentre il tempo fonderà le nostre vite in una.”
E così l’uomo e la donna, che si sono scelti l’un l’altro, hanno deciso di condividere la loro eternità uniti nell’amore di Dio. Un meraviglioso miracolo, appunto.
Cose così avvengono ogni giorno nel mondo da secoli? Vuol dire che ogni giorno nel mondo da secoli avvengono i miracoli.


martedì 13 maggio 2008

Omaggio ai Tiromancino

Ci sono giorni in cui “vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere”, staccando la spina dalla frenetica vita quotidiana “perché in questa fretta tutto si consuma”.

A volte “troppi pensieri si affollano nella mia mente. Non mi lasciano stare, non mi fanno sognare”. E’ in quei momenti che noi, “per tornare leggeri, come l’aria... come ieri”, lasciamo che il nostro cuore sia conquistato da un’emozione fortissima”, sognando il giorno in cui “torneremo ad avere più tempo, e a camminare”, perché sappiamo bene che l’unica cosa che conti è “cercare di essere più veri”.

Quando soffro, e “voglio solo abbandonare la realtà e seguire la mia anima che uccide l’inquietudine di vivere” penso alla bellezza che mi circonda, e “in un istante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me”. Perché solo “superando quegli ostacoli che la vita non ci insegna” posso comprendere un’esistenza che “nessuna certezza mi da”.

E chiedo a Dio solo una cosa: “aiutami a ritrovare l’interesse per le piccole cose, che sono alla base di tutte le promesse del futuro che cresce”. La bellezza non è delle cose in sé, ma vive nello sguardo di chi le osserva, “ed è per questo che ti sto chiedendo di cercare sempre quelle cose vere che ci fanno stare bene”, perché nel regno dell’amore “le stelle non si spengono mai”, “le notti non finiscono mai, le ore si confondono e tu non sai che giorno è”. Perciò “le cose che senti nel cuore non rinnegarle mai; sono fragili, ma possiamo difenderle, se voleranno in alto i nostri pensieri più limpidi”.

Un giorno, mentre cercavo di scrivere su un pezzo di carta “la descrizione di un attimo”, ho pensato che “non è difficile alzare lo sguardo, staccarsi per un attimo da tutto e diventare un altro, e concedersi all’arrivo della sera, dove anche il cielo si perde, solo per capire ancora cosa cerchi veramente”.

Io vorrei “avere la pazienza delle onde di andare e venire... ricominciare a fluire”, ma “quando non riesci a inseguire l’irraggiungibile senso di libertà, oltre le stelle e il cielo, che è nascosto sul fondo dell’anima”, ti viene voglia di “chiudere la realtà dentro la tua isola”, per poi rimanere solo, perdere altro tempo, non conoscere la verità”. In questi momenti “la solitudine diventa un’ombra che scava nell’anima, e io voglio distruggerla cercando in me solo la musica”.

Vederci è possibile, ma “sarebbe molto più facile reincontrarci nei pensieri”, per evitare problemi, perché “le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre”. A volte penso che “le mie parole diventano nelle tue mani forme nuove e colorate, note profonde mai ascoltate di una musica sempre più dolce, il suono di una sirena perduta e lontana”, poi mi allontano dal tuo pensiero, “per esserne affascinato e non coinvolto”. E penso che “se tutte le stelle del mondo ad un certo momento venissero giù” sarebbe possibile fare cose inimmaginabili, come “attraversare un mare medievale, lottare contro un drago strabico”, sempre cercando di “non perdere la voglia di volare”.

Oggi è già finito, domani passerà. Ed ecco “un’altra notte, poi ancora il giorno, e dopo il giorno la notte ancora”. Ricordo di quando per la prima volta “dipinsi l’anima su tela anonima”, di quando coi pensieri “diventai un albero per oscillare”, delle volte in cui “mi rivolsi al libro come a una persona” e di quella sera in cui “mi giocai i ricordi correndo il rischio poi di rinascere sotto le stelle”.

Mi chiedo guardando il cielo “dove vanno le nuvole nel loro farsi e disfarsi, in forme sempre diverse come i pensieri dispersi”. Sono scettico nei confronti del mondo, di “questo mondo dove ognuno tende ad inseguire solo l’ideale di se stesso, moltiplicando il senso del potere, ricercando il compromesso”. Ma alla fine di tutto ritrovo il sorriso, perché davanti a te “c’è la strada in cui credi e il coraggio di andare”.

E mi domando guardandomi allo specchio: “felicità, su quale treno della notte viaggerai?”, per poi comprendere che la risposta si cela nell’attimo che sto vivendo, perché quando ascolto la vita con l’anima tesa verso l’infinito “è come se ogni parola che parli d’amore diventi musica”.

lunedì 12 maggio 2008

La macchina del tempo fatta in casa


Ho inventato una macchina del tempo capace di farmi tornare indietro di qualche secondo. Premo il bottone...

Ho inventato una macchina del tempo capace di farmi tornare indietro di qualche secondo. Premo il bottone...

Ho inventato una macchina del tempo capace di farmi tornare indietro di qualche secondo. Premo il bottone...



La macchina del tempo fatta in casa è pubblicata sul blog del Fantareale

giovedì 8 maggio 2008

Sbalzi d'umore

Certo che siamo proprio strani. Programmiamo la giornata, ci poniamo degli obiettivi, sappiamo quello che dobbiamo fare… e poi basta un imprevisto e tutto cambia. E se questo imprevisto manda all’aria i nostri piani, ecco che in un attimo subentrano rabbia, frustrazione, tristezza, scoraggiamento. Siamo così strani che possiamo svegliarci la mattina con l’umore a 1000, e ritrovarci già a mezzogiorno a -500. Dall’equatore al polo Nord. Magari perché un virus ci ha infettato il computer mentre stavamo lavorando, o perché l’unica volta in cui non obliteriamo il biglietto del bus ci becchiamo la multa, o perché troviamo l’auto posteggiata sotto casa con la fiancata ammaccata, o perché una persona a cui teniamo ci ha detto una parola che non avremmo mai voluto sentire. Basta un niente, un attimo, un secondo, e noi cadiamo giù, come sassi che rotolano a valle.
E poi… e poi basta un caffé con un amico, una preghiera, una parola di conforto, una canzone o il sorriso della cassiera del supermercato, e torna il sereno sul cielo del nostro cuore. Prendere o lasciare: il nostro umore sale e scende con repentina ed imprevedibile irregolarità. Ama muoversi sulle montagne russe.

mercoledì 7 maggio 2008

Il duàl duàl

E’ proprio vero che ogni animale domestico è uguale uguale al suo padrone. Prendete per esempio mio fratello Gian Gianni e il suo cucciolo di duàl duàl, che gli sta sempre vicino vicino. Come tutti sanno il duàl duàl è un grosso grosso bipede dalla doppia coda, dal pelo carino carino di due colori, quattro occhi gialli gialli disposti simmetricamente sul muso dolce dolce, due lingue rosse rosse e due nasi piccoli piccoli. E’ l’animale perfetto per il mio tenero tenero fratello, che già da quando aveva quattro anni ha manifestato la tendenza strana strana di raddoppiare le parole di un discorso breve breve, per enfatizzarne il vero vero contenuto.


Il duàl duàl è pubblicato sul blog del Fantareale

lunedì 5 maggio 2008

Pensieri ossessivi

Per la legge d’inerzia, se non interviene qualcosa a modificarlo, un fenomeno tende a ripetersi all’infinito. I nostri pensieri ossessivi (ricordi o speranze o torti subiti) tendono a tornarci alla mente ogni volta con sempre maggiore forza, creando un pericoloso stato di tensione da cui dobbiamo liberarci. Modificare il fenomeno è possibile grazie alla volontà.
Bisogna concentraci su ciò che stiamo facendo, la realtà, il presente, e non su pensieri che appartengono al passato o al futuro. Nel momento in cui ti concentri il pensiero scompare, annullando la tensione. Il pensiero si riproduce automaticamente. E’ indipendente dalla tua volontà, perché è l’inconscio a produrre le sue creazioni. La maggior parte dei nostri pensieri sono dunque involontari.
Quando sto guidando per andare a casa io penso di stare andando a casa, e non che sto guidando, poiché la mia mente è sempre proiettata al passato o al futuro. Basterebbe concentrarci su quello che stiamo facendo nel momento in cui lo stiamo facendo per vivere meglio il presente. Liberandoci così dei pensieri ossessivi che ci tormentano come punture di api nella testa.


Concentrazione

Un uomo sta camminando sul sentiero che lo condurrà a casa, sul fare del crepuscolo.
Durante il percorso, incontra un vecchio che si mette a camminare con lui, nella stessa direzione.
Il vecchio rimane in silenzio per un po’. Poi chiede all’uomo: “Cosa stai facendo?”
E l’uomo risponde: “Sto tornando a casa.”
“Sbagliato!” replica il vecchio, “Tu stai camminando.”
L’uomo lo guarda perplesso. “Non è la stessa cosa?”
“No,” risponde il vecchio. “Camminare è il mezzo, arrivare a casa il fine. Tu hai confuso l’uno con l’altro.”
“Non credo che abbia la minima importanza,” obietta l’uomo.
“Ne ha eccome, invece. Perché ciò che rovina l’uomo è pensare al futuro e dimenticarsi del presente. Se fissi intensamente la tua meta e ti dimentichi del modo per raggiungerla, non la raggiungerai mai. Quando fai qualcosa dimentica i pensieri che ti conducono al passato e al futuro. Concentrati su quel che stai facendo. Non pensare, agisci.”
L’uomo continua a camminare, muto.
Dopo qualche secondo di silenzio, il vecchio si rivolge a lui e chiede: “Cosa stai facendo?”
E l’uomo risponde: “Sto ascoltando un vecchio saggio, mentre cammino sulla via di casa.”

sabato 3 maggio 2008

News dal mondo di Truman (3)

NEWS.
Per il trecentosessantacinquesimo giorno consecutivo, non ci sono state morti sul lavoro. La notizia è data dall’ANSA. Per festeggiare l’avvenimento, i sindacati hanno indetto una giornata di riposo e un brindisi collettivo nelle più importanti piazze italiane.


NEWS.
Dopo lo scandalo che lo ha visto coinvolto in una storia di ricatti con tre trans, il noto calciatore Ronaldo ha deciso di chiudersi in un convento di clausura per i prossimi quindici anni, per “meditare sugli eccessi di una vita dissoluta”. Barricato in un monastero, il brasiliano non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il suo portavoce, prima di dimettersi dall’incarico, ha confermato che la decisione del fenomeno è irrevocabile. Ha altresì informato la stampa che d’ora in poi il suo assistito giocherà solo nei tornei interparrochiali, e per di più nel ruolo di portiere.

venerdì 2 maggio 2008

Lettera del figlio di un lavoratore

Caro Gesù bambino,
ti scrivo questa lettera perché voglio chiederti una cosa. Scusa se ti disturbo, di solito scrivo a Babbo Natale, ma siccome ancora manca assai tempo al Natale e la mamma mi ha detto che lui per ora è in vacanza, mi rivolgo a te.
L’altro giorno Matteo, il mio compagno di banco, non è venuto a scuola. La maestra ci ha detto una cosa bruttissima, e cioè che il padre di Matteo è morto mentre era al lavoro. Matteo a me sta antipatico, perché mi ruba sempre l’astuccio e non mi fa giocare con le sue figurine, però io sono triste per lui perché ha perso il suo papà. Io credevo che uno va a lavorare per prendere i soldi che servono per vivere. Invece suo papà è andato a lavorare ed è morto.
Allora quando sono tornato da scuola ho detto al mio papà che non voglio più che lui va a lavorare, perché io non voglio che un giorno anch’io non vado a scuola come Matteo perché lui è morto. Ma lui mi ha detto che deve andare a lavorare per forza, sennò chi me li compra il cibo e i libri di scuola e i vestiti? Allora io gli ho detto che mi posso fare prestare i libri di scuola dai miei compagni, e che non mi interessa avere vestiti nuovi, e che posso rimanere qualche giorno senza mangiare, però io non voglio che lui muore, perché senza di lui non posso stare.
Il mio papà si è messo a piangere, e io ero triste perché ero stato io a farlo piangere. Poi mi ha detto di non preoccuparmi, che non gli succederà niente e che morirà quando sarà tanto tanto vecchio e io sarò già grande e avrò un lavoro pure io. Io gli ho detto che va bene, ma solo per farlo smettere di piangere. Però non va bene, e io ti scrivo per chiederti di proteggere il mio papà che fa l’operaio e lavora in una grande fabbrica fuori città. Se vuoi ti mando un disegno della fabbrica, così tu sai dove lavora il mio papà e puoi proteggerlo meglio. Grazie per avermi ascoltato, io confido in te.

Mirco