giovedì 20 novembre 2008

Changeling e i marziani a tre teste

Qualche pazzo, in America (una minoranza, ma pur sempre significativa) ha scritto che l’ultimo film di Clint Eastwood (l’ultimo grande Autore Classico del cinema rimasto) è un film minore. Capisco che negli ultimi dieci anni Clint abbia fatto a gara a superare se stesso e che il peggiore dei suoi film è più grande della maggior parte degli altri, ma anche se paragoniamo l’ultima pellicola ai magnifici “Mystic River”, “Million Dollar Baby” e “Lettere da Iwo Jima”, queste affermazioni mi lasciano alquanto perplesso. A tal punto da farmi fare una brevissima considerazione a riguardo:
Se “Changeling” non è un capolavoro, io sono un marziano con tre teste, quattro braccia, cinque occhi… per non parlare della coda di plastica, del naso di metallo appuntito e delle orecchie di cerapongo (e trascuro il fatto che so volare e dipingere col pensiero).
Quello che avevo da dire l’ho detto. Anzi, aggiungo una postilla: se non date l’Oscar ad Angelina (che ha pure fatto film orribili e recitato male ma qui è trasfigurata come un angelo, nel ruolo della vita) vengo a Los Angeles e spacco tutto!


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