martedì 8 maggio 2007

Benzina a metà prezzo? Ma quando mai...

Ci siete cascati!

Il post precedente, contenente una fantomatica proposta per ridurre il prezzo della benzina, era semplicemente un falso annuncio.

Si tratta di una delle tante e-mail inventate da anonimi perdigiorno, attribuite a chi non le ha mai scritte, e spedite con la classica formula della “catena di sant’antonio”.

Beppe Grillo in persona ha smentito di essere l’autore di tale messaggio.

Ecco la sua smentita ufficiale, pubblicata circa un anno fa:


Un mese fa circolava in rete un testo apocrifo a me attribuito pieno di stupidaggini su come boicottare le compagnie petrolifere e far scendere il prezzo della benzina. Ho subito smentito di essere l’autore di quel testo. Alcuni tra quelli che lo hanno diffuso hanno divulgato la smentita.

Io invece sono per alzare il prezzo dei carburanti e fra l'altro non ritengo gli olii vegetali un’alternativa valida al petrolio. Ecco cosa penso:


RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO: Le tasse sui carburanti non esistono per la malvagità dei ministri delle finanze. Anche se a volte in parte mal destinate, le tasse sui carburanti esistono per coprire almeno una parte dei costi diretti (costruzione e manutenzione delle infrastrutture) e indiretti (inquinamento, danni al clima e alla salute, incidenti, terapie) della mobilità privata motorizzata. Io sono favorevole a un piano graduale e programmato per raddoppiare in 10 anni il prezzo dei carburanti, anche di quelli vegetali oleosi. Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni.


ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE: In un ampio studio l’UBA, ufficio federale per l’ambiente (Germania), conclude che i carichi ambientali generati per produrre biocarburanti oleosi in Germania (uso di terreni agricoli, pesticidi, concimi chimici, macchine agricole, petrolio) non sono compensati dai vantaggi di questi carburanti.


BIOCARBURANTI OLEOSI SU LARGA SCALA: La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no. Queste sono prevalentemente destinate alla produzione alimentare, che da vent’anni cresce meno di quanto cresca la popolazione. La decisione di destinare una parte di questa superficie ai biocarburanti per la mobilità privata motorizzata invece che alla produzione alimentare è una decisione sociale che va presa a livello globale (ONU, FAO) e nazionale (UE, governi, società civile).


BIOCARBURANTI RAGIONEVOLI: Esistono casi limitati e particolari dove l’ecobilancio dei biocarburanti è più favorevole. Esempio: - Alcoli (metanolo e etanolo) di origine agraria prodotti in paesi ad alta produttività (es. etanolo in Brasile) - Alcoli prodotti da fermentazione di scarti di produzione agricoli, alimentari o industriali - Carburanti oleosi autoprodotti da agricoltori in paesi o zone specialmente favorevoli oppure poco accessibili ai carburanti fossili e usati in motori diesel specialmente modificati (es. Ing. Elsbett).

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