martedì 12 giugno 2007

Barbie l'ereditiera e le mie prigioni

Poi dicono che uno non deve ironizzare sull’imbecillità umana, perché non si spara sulla Croce Rossa… Ma come si può contenere l’inarrestabile scoppio di risate di fronte a cose del genere?

La storia è arcinota, e qui vi riassumo le tappe salienti.

La bionda Barbie è uno dei misteri della fisica quantistica: non lavora, non deve mantenere una famiglia, non ha nulla da fare durante il giorno. E’ un’ereditiera, quindi può permettersi di grattarsi la schiena e smaltarsi le unghie dei piedi per i prossimi duemila anni.
Vive in una megavilla galattica a Hollywood, utilizza le banconote da un dollaro come carta igienica e si soffia il naso con fazzoletti Dolce & Gabbana.
Siccome contare i soldi e pettinarsi i capelli tutto il giorno è noioso, organizza tre cocktail party a settimana, in cui invita tutti i suoi amiconi vip di mezzo mondo: attori, cantanti, divi della tv, sceicchi arabi.
Per tenersi attiva va a fare schopping una volta a settimana, tornando a casa con quattro furgoni carichi di roba. Ma alla lunga tutto questo stanca.
Così la bionda Barbie decide che è ora di lasciarsi andare. Qualche sniffatina qua e là, un po’ di alcol, e anche un bel filmino a luci rosse da mandare via internet. La popolarità cresce, i giornali parlano di lei, il conto in banca sale. Che pacchia!
Ma Barbie non si accontenta. Così si ubriaca sempre più spesso, nel tentativo di diventare alcolizzata, come tante illustre colleghe. Però non c’è gusto a bere fino all’alba e poi non guidare almeno per una trentina di chilometri! Così Barbie si mette alla guida della sua auto quando ancora i Martini e la Vodka le ballano nel sangue.
Disgrazia vuole che la polizia la fermi. Guida in stato di ebbrezza. Se lei fosse una comune mortale le farebbero qualcosa, ma lei è Barbie l’ereditiera e quindi se la passa liscia.
Passa un po’ di tempo, e Barbie fa la stessa cosa. Poi un’altra volta, poi un’altra ancora.
Finché una sera (vedi come il mondo è crudele) Barbie viene fermata per l’ennesima volta alla guida della sua auto. Ovviamente ha appena finito di scolarsi 347 alcolici vari. Ma stavolta le va a finire proprio male: guida in stato di ebbrezza, ma è recidiva. Scatta perciò il ritiro della patente!
Ma Barbie non si dà per vinta. Non sarà certo una pura formalità burocratica a impedirle di guidare la sua auto da mezzo milione di dollari. Così continua ad andare in giro ubriaca con la sua auto senza patente.
Ma (e qui la malasorte si accanisce proprio su di lei) viene fermata ancora. E stavolta sono guai seri: guida senza patente dopo ritiro per guida in stato di ebbrezza, reato per cui è recidiva.
Tribunale, giudice, sentenza: 23 giorni di reclusione in carcere!
Cosa? Barbie girl l’ereditiera in carcere? Non sia mai!
Ecco che Barbie assolda tutti i più famosi avvocati d’America per risolvere il suo caso internazionale.
“Io non posso finire in prigione!” pare abbia confidato alle sue amiche. “E perché?” “Perché sono io!”
Gli avvocati si attivano, ma sembra che Barbie sia destinata al peggio. Tuttavia ci sono tante strade per evitare il carcere. Consigliata dagli avvocati, Barbie si dà subito da fare. E nell’ordine:

1. Attraverso internet e la tv fa un appello ai suoi fans affinché intervengano per evitarle la galera!
2. Evita, per ben due settimane, di organizzare feste a base di cocaina, ubriacarsi per locali, farsi fotografare senza veli, picchiare le cameriere che si sono scordate di portarle il caviale in camera (così i giudici capiranno che è diventata una “brava ragazza”)
3. Per convincere il giudice che si sta miracolosamente convertendo alla spiritualità si fa fotografare all’interno di una libreria mentre compra un tomo spirituale ispirato alla filosofia buddista, una copia della Bibbia e un libro di psicologia intitolato “Auto-aiuto”.

Ma i giudici non si impietosiscono e, finalmente, Barbie l’ereditiera finisce in carcere. Un carcere di massima sicurezza? No, un istituto penitenziario femminile. Cella di dieci metri quadrati, un comodo letto con lenzuola e un televisore a disposizione!
Ma la bionda Barbie non può reggere a tanta crudeltà. Sbattuta in una cella come una delinquente, lei che è famosa in tutto il mondo per la sua… fama!?
Barbie passa una notte insonne (e ti credo: senza shopping, vasca idromassaggio, party hollywoodiani, che vita è?).
Ma dopo tre giorni avviene il miracolo: Barbie viene scarcerata!
Motivo? Un fantomatico problema medico, certificato dal suo miliardario psichiatra personale. Sui giornali si legge: a causa di un probabile esaurimento nervoso Barbie l’ereditiera ha lasciato dopo appena tre giorni il carcere.
Barbie, a questo punto, chiede gli arresti domiciliari, perché dice che un essere umano non può reggere per ben 3 giorni in una prigione.
Nel suo caso, gli arresti domiciliari dovrebbero essere scontati nella sua mega villa hollywoodiana con piscina e giardino. Sai che disdetta!
Il presidente del sindacato degli sceriffi dice che ha l’impressione che ci sia stato un trattamento di favore nei confronti di Barbie. Ma no, suvvia, ma quando mai!
Poi succede qualcosa d’imprevisto: per la prima volta compare sulla scena un essere raziocinante vagamente dotato di cervello umano. Costui è il capo della Procura di Los Angeles, il quale condanna il teatrino buffonesco che è stato messo in piedi e presenta un appello contro la prematura e ingiustificata scarcerazione di Barbie.
Il giudice gli dà ragione, e condanna Barbie a tornare in carcere.
Lei, straziata dalla notizia, esce dal tribunale urlando: “Non è giusto!” e poco prima di essere portata via si mette a strillare “Mamma! Mamma!”.
Tornata in carcere, passa le ore a frignare e piagnucolare. Non mangia, strepita, fa la capricciosa. Timorosa che i fans la dimentichino, si concede il lusso di fare una chiamata un po’ particolare: contatta una famosa giornalista e si fa fare una intervista esclusiva per telefono.
Poi, il suo amicone psichiatra riesce a convincere il giudice che la sua paziente non può reggere, nelle sue condizioni, in quella cella. Così Barbie viene trasferita all’ospedale del carcere, dove attualmente si trova per scontare la sua pena, in una situazione davvero terribile: sta sola in una stanza ampia con quattro letti e televisore.
Ma di qua alla scarcerazione chissà cos’altro si inventerà Barbie l’ereditiera! E poi, uscita dall’inferno, quanto ci scommettete che pubblicherà un best-seller sensazionale sulla sua esperienza, magari intitolandolo: “Le mie prigioni”?

Bella storiella. Peccato che sia tutto vero. Peccato che Barbie girl abbia un nome e cognome: PARIS HILTON (età: 26 anni. Professione: ereditiera).
Poi dicono che uno non deve ironizzare sull’imbecillità umana…

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