lunedì 5 maggio 2008

Pensieri ossessivi

Per la legge d’inerzia, se non interviene qualcosa a modificarlo, un fenomeno tende a ripetersi all’infinito. I nostri pensieri ossessivi (ricordi o speranze o torti subiti) tendono a tornarci alla mente ogni volta con sempre maggiore forza, creando un pericoloso stato di tensione da cui dobbiamo liberarci. Modificare il fenomeno è possibile grazie alla volontà.
Bisogna concentraci su ciò che stiamo facendo, la realtà, il presente, e non su pensieri che appartengono al passato o al futuro. Nel momento in cui ti concentri il pensiero scompare, annullando la tensione. Il pensiero si riproduce automaticamente. E’ indipendente dalla tua volontà, perché è l’inconscio a produrre le sue creazioni. La maggior parte dei nostri pensieri sono dunque involontari.
Quando sto guidando per andare a casa io penso di stare andando a casa, e non che sto guidando, poiché la mia mente è sempre proiettata al passato o al futuro. Basterebbe concentrarci su quello che stiamo facendo nel momento in cui lo stiamo facendo per vivere meglio il presente. Liberandoci così dei pensieri ossessivi che ci tormentano come punture di api nella testa.


Concentrazione

Un uomo sta camminando sul sentiero che lo condurrà a casa, sul fare del crepuscolo.
Durante il percorso, incontra un vecchio che si mette a camminare con lui, nella stessa direzione.
Il vecchio rimane in silenzio per un po’. Poi chiede all’uomo: “Cosa stai facendo?”
E l’uomo risponde: “Sto tornando a casa.”
“Sbagliato!” replica il vecchio, “Tu stai camminando.”
L’uomo lo guarda perplesso. “Non è la stessa cosa?”
“No,” risponde il vecchio. “Camminare è il mezzo, arrivare a casa il fine. Tu hai confuso l’uno con l’altro.”
“Non credo che abbia la minima importanza,” obietta l’uomo.
“Ne ha eccome, invece. Perché ciò che rovina l’uomo è pensare al futuro e dimenticarsi del presente. Se fissi intensamente la tua meta e ti dimentichi del modo per raggiungerla, non la raggiungerai mai. Quando fai qualcosa dimentica i pensieri che ti conducono al passato e al futuro. Concentrati su quel che stai facendo. Non pensare, agisci.”
L’uomo continua a camminare, muto.
Dopo qualche secondo di silenzio, il vecchio si rivolge a lui e chiede: “Cosa stai facendo?”
E l’uomo risponde: “Sto ascoltando un vecchio saggio, mentre cammino sulla via di casa.”

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