martedì 13 maggio 2008

Omaggio ai Tiromancino

Ci sono giorni in cui “vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere”, staccando la spina dalla frenetica vita quotidiana “perché in questa fretta tutto si consuma”.

A volte “troppi pensieri si affollano nella mia mente. Non mi lasciano stare, non mi fanno sognare”. E’ in quei momenti che noi, “per tornare leggeri, come l’aria... come ieri”, lasciamo che il nostro cuore sia conquistato da un’emozione fortissima”, sognando il giorno in cui “torneremo ad avere più tempo, e a camminare”, perché sappiamo bene che l’unica cosa che conti è “cercare di essere più veri”.

Quando soffro, e “voglio solo abbandonare la realtà e seguire la mia anima che uccide l’inquietudine di vivere” penso alla bellezza che mi circonda, e “in un istante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me”. Perché solo “superando quegli ostacoli che la vita non ci insegna” posso comprendere un’esistenza che “nessuna certezza mi da”.

E chiedo a Dio solo una cosa: “aiutami a ritrovare l’interesse per le piccole cose, che sono alla base di tutte le promesse del futuro che cresce”. La bellezza non è delle cose in sé, ma vive nello sguardo di chi le osserva, “ed è per questo che ti sto chiedendo di cercare sempre quelle cose vere che ci fanno stare bene”, perché nel regno dell’amore “le stelle non si spengono mai”, “le notti non finiscono mai, le ore si confondono e tu non sai che giorno è”. Perciò “le cose che senti nel cuore non rinnegarle mai; sono fragili, ma possiamo difenderle, se voleranno in alto i nostri pensieri più limpidi”.

Un giorno, mentre cercavo di scrivere su un pezzo di carta “la descrizione di un attimo”, ho pensato che “non è difficile alzare lo sguardo, staccarsi per un attimo da tutto e diventare un altro, e concedersi all’arrivo della sera, dove anche il cielo si perde, solo per capire ancora cosa cerchi veramente”.

Io vorrei “avere la pazienza delle onde di andare e venire... ricominciare a fluire”, ma “quando non riesci a inseguire l’irraggiungibile senso di libertà, oltre le stelle e il cielo, che è nascosto sul fondo dell’anima”, ti viene voglia di “chiudere la realtà dentro la tua isola”, per poi rimanere solo, perdere altro tempo, non conoscere la verità”. In questi momenti “la solitudine diventa un’ombra che scava nell’anima, e io voglio distruggerla cercando in me solo la musica”.

Vederci è possibile, ma “sarebbe molto più facile reincontrarci nei pensieri”, per evitare problemi, perché “le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre”. A volte penso che “le mie parole diventano nelle tue mani forme nuove e colorate, note profonde mai ascoltate di una musica sempre più dolce, il suono di una sirena perduta e lontana”, poi mi allontano dal tuo pensiero, “per esserne affascinato e non coinvolto”. E penso che “se tutte le stelle del mondo ad un certo momento venissero giù” sarebbe possibile fare cose inimmaginabili, come “attraversare un mare medievale, lottare contro un drago strabico”, sempre cercando di “non perdere la voglia di volare”.

Oggi è già finito, domani passerà. Ed ecco “un’altra notte, poi ancora il giorno, e dopo il giorno la notte ancora”. Ricordo di quando per la prima volta “dipinsi l’anima su tela anonima”, di quando coi pensieri “diventai un albero per oscillare”, delle volte in cui “mi rivolsi al libro come a una persona” e di quella sera in cui “mi giocai i ricordi correndo il rischio poi di rinascere sotto le stelle”.

Mi chiedo guardando il cielo “dove vanno le nuvole nel loro farsi e disfarsi, in forme sempre diverse come i pensieri dispersi”. Sono scettico nei confronti del mondo, di “questo mondo dove ognuno tende ad inseguire solo l’ideale di se stesso, moltiplicando il senso del potere, ricercando il compromesso”. Ma alla fine di tutto ritrovo il sorriso, perché davanti a te “c’è la strada in cui credi e il coraggio di andare”.

E mi domando guardandomi allo specchio: “felicità, su quale treno della notte viaggerai?”, per poi comprendere che la risposta si cela nell’attimo che sto vivendo, perché quando ascolto la vita con l’anima tesa verso l’infinito “è come se ogni parola che parli d’amore diventi musica”.

Nessun commento: