sabato 6 gennaio 2007

Empatia spirituale

La vera amicizia non ha nulla a che fare con la quantità del contatto, ma con la sua qualità. I migliori amici non sono (soltanto) quelli che vedi di più ma quelli che sono presenti (nella tua vita) anche quando non li vedi. Potrei passare una settimana intera, 24 ore su 24, con una persona, e non esserle amico, mentre magari non mi vedo col mio miglior amico per un anno e, nonostante questo, conservo la sua amicizia.
L’amico è colui che, quando ti serve aiuto, sei certo che sia disponibile a dartelo. L’amico è colui che, quando vuoi condividere una gioia, sai che è presente per condividerla. Non occorre che io lo veda ogni giorno, perché so che c’è. Non occorre che gli parli continuamente, perché lui sa cosa c’è nel mio cuore, e non ho bisogno di ascoltarlo sempre per capire cosa pensa e sente. Non violo la sua libertà e lui non viola la mia. Non lo costringo alla mia presenza quando non è gradita e lui fa così con me. Condividiamo la vita senza avere il bisogno di appartenere l’uno all’altro, perché sappiamo che la vera amicizia, come il vero amore, non ha nulla a che fare col possesso, ma è un’empatia spirituale.
Rifletto su tutto ciò e lo rammento a me stesso.
A volte una parte di me vorrebbe imprigionare in uno scrigno il cuore degli amici, per poi buttare la chiave e conservarlo per l’eternità. In verità so che anche il mio migliore amico, colui con il quale condivido rivelazioni e pensieri, potrebbe un giorno smettere d’amarmi, o molto più semplicemente stufarsi di me. Le persone cambiano, e questo mutare inarrestabile non può essere fermato. E chi potrà mai dire quali circostanze ci metterà di fronte la vita nel futuro? Ciò che adesso ci unisce potrà in avvenire separarci. Non v’è certezza nel futuro, solo nel presente. Perciò oggi mi tengo stretti gli amici che ho, e ringrazio il Padre che me li ha messi accanto, e preservo la loro amicizia come acqua dissetante nel deserto, ma non ne faccio un tesoro geloso, perché l’amicizia non può essere posseduta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

giulio!!! dici delle cose giustissime!!! l'amore dev'essere libero, perché nel momento in cui qualcuno pretende d'impossessarsene, si perde l'essenza di una cosa bella proprio perché gratuita! eppure sappiamo tutti che la nostra natura egoista ci spinge sempre a cercare di monopolizzare l'affetto di qualcuno. e se questo qualcuno non si concede, lo spiazziamo via o semplicemente ci chiudiamo in noi stessi!
Bello, pensare di poter essere ON THE SAME WAVELENGTH, semplicemente attraverso la parte più profonda di noi... quante volte la diamo per telepatia... forse è proprio la comunicazione universale; è l'amore, che intreccia l'anima di cose e persone e crea dei nodi tali, che è doce il pensiero di non poter più riuscire a scioglierli!!! TVB

Anonimo ha detto...

Sono daccordo con te, aggiungo che una persona ha il dovere di far si che gli amici non abbiano bisogno di lui. Quelli che fanno di tutto per creare una dipendenza negli altri sono dei delinquenti camuffati da amici! L'ideale è non avere bisogno di nessun amico, ma godere della loro presenza, affetto o aiuto tutte le volte che loro hanno voglia di dimostrarcelo, poi niente di strano che questo succede proprio quando noi ne avevamo bisogno, perchè un amico come si deve ha la sensibilità di capirlo ma mai il contrario. Ovviamente credo che alla fin fine sia una cosa umana cercare gli amici nel bisogno e questo non è grave; l'importante è capire che l'amicizia non "serve" a questo. La vuoi sapere una cosa: in realtà gli amici non servono a niente! Siamo noi che dobbiamo servire ai nostri amici!
Complimenti per il blog, ritornerò a seguirti con piacere!

ps: Vedi di dare la possibilità di lasciare commenti anche in forma anonima!

;) marco