domenica 7 gennaio 2007

Parafrasi del Padre Nostro

Ogni singola parola che esce dalla nostra bocca ha un significato e un senso, un peso e una sostanza. Spesso, ed è triste ammetterlo, lasciamo invece che le parole escano fuori distratte e vaghe, non sostenute dal pensiero e portatrici di vacuità e inconsistenza.

Accade poi che pronunciamo alcune frasi meccanicamente, come automi insensibili, senza soffermarci a riflettere su ciò che stiamo dicendo o dimenticandoci in fretta ciò che abbiamo appena detto.

Quante volte, pregando Dio con la preghiera insegnataci da Gesù, il Padre Nostro, lo abbiamo fatto con piena coscienza, soppesando ogni singola parola? Quante volte abbiamo impedito all’abitudine del gesto e della formula di sottrarre alla nostra attenzione l’importanza e la bellezza di quello che stavamo dicendo nell’ampio spazio di una chiesa o nell’intimo dei nostri cuori?

Frate Francesco, servo del Signore, ci ha offerto in dono questa semplice parafrasi del Padre Nostro, affinché possiamo imparare a sentire e a vivere ciò che diciamo, perché la parola è dono prezioso e raro, e non serve a nulla se viene usata per dare fiato alla bocca.

[266] O santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro.

[267] Che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, illuminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce, infiammandoli all’amore, perché tu, Signore, sei amore, ponendo la tua dimora in loro e riempiendoli di beatitudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.

[268] Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, I’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi.

[269] Venga il tuo regno: perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno, ove la visione di te è senza veli,

l’amore di te è perfetto,

la comunione di te è beata,

il godimento di te senza fine.

[270] Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno.

[271] Il nostro pane quotidiano: il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo,

dà a noi oggi: in memoria, comprensione e reverenza dell’amore che egli ebbe per noi e di tutto quello che per noi disse, fece e patì.

[272] E rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, per la potenza della passione del tuo Figlio diletto e per i meriti e l’intercessione della beatissima Vergine e di tutti i tuoi eletti.

[273] Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che non sappiamo pienamente perdonare, tu, Signore, fa’ che pienamente perdoniamo sì che, per amor tuo, amiamo veramente i nemici e devotamente intercediamo presso di te, non rendendo a nessuno male per male e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti.

[274] E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.

[275] Ma liberaci dal male: passato, presente e futuro. Amen.

(Francesco d’Assisi, Fonti Francescane)

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